sabato 6 ottobre 2007

Come sta di salute la ricerca italiana ?

Come sta di salute la nostra ricerca, la ricerca italiana e in particolare la ricerca sul cancro?
E' sufficiente quello che si sta facendo per sostenerla?
No! Non si sta facendo abbastanza.
Questo concetto sembra non essere ancora entrato nella mentalità collettiva degli italiani. Eppure ogni giorno sentiamo amici, parenti, conoscenti che hanno avuto almeno un "incontro ravvicinato" con il male del secolo. Ma quanti effettivamente fanno qualche cosa di concreto per la ricerca? Molto pochi, a dire il vero.
Viviamo ormai nel ventunesimo secolo, un secolo in cui la letteratura fantascientifica del novecento aveva descritto super tecnologico. Avremmo dovuto viaggiare con automobili volanti utilizzare energie pulite e rinnovabili e vivere quasi in eterno.
Invece niente di tutto questo. La tecnologia finora ha solo contribuito a bucare l'ozono, far nascere l'effetto serra ma non è ancora riuscita a proteggerci da questo male di cui siamo a disagio solo a pronunciarne il nome.
Le potenzialità comunque ci sono, dobbiamo solo applicarci di più', avrebbe detto la mia prof di italiano.
Copriamo di denaro calciatori e personaggi dello spettacolo ma... paghiamo adeguatamente chi ci salva la vita?
Le nostre giovani menti, scienziati ricercatori sono obbligati a trasferirsi all'estero perché il trattamento economico, qui nel nostro Bel Paese, non permette un dignitoso sostentamento.
Una giovane scienziata, ricercatrice di un noto Istituto mi raccontava che se nel caso si fosse ammalata i giorni di malattia non gli sarebbero stati retribuiti.
Negli ultimi anni sono nate associazioni che si prodigano tutte a raccogliere fondi per sostenere la nostra ricerca ma tutto ciò sembra non bastare. Manca la sensibilità globale dell'opinione pubblica. Noi stessi durante la preparazione delle nostre iniziative di solidarietà ci scontriamo, quasi sempre, con l'indifferenza della gente.
E' successo veramente, ma pensate a vostro figlio, un ragazzino di 12 anni pieno di vita, un futuro da play maker che durante degli esami medici di routine viene diagnosticata una grave forma di leucemia, di quelle che non danno scampo. E' veramente difficile credere che nel millenio super tecnologico in cui ci troviamo ci siano ancora malattie impossibili da curare. Ma qualcuno una volta disse "nulla è impossibile a questo mondo".
Vi consiglio una lettura a dire il vero non molto rilassante ma molto vera e toccante
"La stanza dell'orso e dell'ape" Michela Franco Celani - Patrizia Miotto - Edizione Mursia
Marco G. Piccinini
http://www.teatroperlavita.it/

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